IL FENOMENO GRUNGE: CIO' CHE BISOGNA SAPERE

Da dove nasce l'espressione "Grunge"? Coniata con l'uscita del primo album dei Mudhoney, "SuperFuzz BigMuff" (prodotto da SubPop, principale e storica etichetta di Seattle), "Grunge" é quell'espressione ormai stereotipata a carattere commerciale che stava  ad indicare integralmente la complessità del fenomeno musicale in Seattle dalla fine degli anni '80. Pertanto ingloba in essa diversi stili musicali, anche se le caratteristiche di fondo sono la tradizione punk-rock e una intrascurabile tendenza all'hard rock. Anche se stupidamente, e soprattutto per colpa dei mass-media, la parola "Grunge" é diventata spesso simbolo di una moda nel vestiario e nella condotta personale, accentuata dal boom Nirvana, ciò che fra questi "marchi" si può accettare é considerare il Grunge come sinonimo della città di Seattle. La grande città californiana da sempre é stata una patria della buona musica (ha sfornato tra tanti anche Jimi Hendrix) e sembra proprio che l'attività principale della gioventù non possa non essere che suonare, ascoltare musica, assistere ai concerti: e non di rado quegli stessi giovani che assistevano ai live della città si rivelavano a loro volta componenti di un'altra band, famosa o meno. E' in questo ambiente che nascono grandi gruppi, grandi amicizie e collaborazioni tra grandi. E' in questo ambiente che nasce lo "stage divin'" ( la famosa e folle pratica di salire sul palco e gettarsi sulla folla) divenuto una vera e propria mania negli anni dei Nirvana. E' in questo ambiente che si affacciano gruppi  come i Green River di Mark Arm e gli Screaming Trees di Mark Lanegan. Gli Screaming Trees sospendono la loro attività con l'uscita dell' ultimo album, "Dust" (1996), mentre Lanegan continua la sua carriera da solista (quattro album all'attivo); i Green River, invece, ben presto si sciolsero: il cantante, Mark Arm, fondò i suoi Mudhoney; il bassista, Jeff Ament, e il chitarrista, Stone Gossard, andarono a formare invece i Mother Love Bone, destinati anch'essi, purtroppo, a una breve esistenza (unico lavoro: "Stardog Champion", 1990). In questi stessi anni irrompe sulla scena un altro grande nome: sono i Soundgarden di Chris Cornell, che consacrano definitivamente il genere in Seattle. Esorditi con due Ep, "Screaming Life" e "Fopp", di una buona portata, ma di certo non dell'imponenza di album come "Bad Motor Finger" e "Superunknown", si sarebbero presto rivelati, soprattutto con questi ultimi due titoli, una band di grande prestigio a carattere internazionale. A produrre questi dischi era la nota etichetta SubPop, già nominata precedentemente, che aveva inoltre prodotto anche dischi dei Tad e dei Melvins, altre famose band da sempre considerate premesse del grunge: anche il primo album di una famosa band di Aberdeen (nelle vicinanze di Seattle), il cui cantante era un accanito fan dei Melvins fu prodotto da questa stessa casa discografica: era l'esordio dei Nirvana, con "Bleach". L'anno successivo porta sulla scena un'altra grande band: il sound é particolare, sui modelli dell'alternative rock, ma molto caldo e travolgente, e costantemente animato dai caratteristici soli blues e riff metallici del chitarrista Jerry Cantrell: sono gli Alice In Chains, che esordiscono con "Facelift", nel 1990. Ma per il grunge è il 1991 ad essere l'anno più importante. I Mudhoney sfornano un altro grande album, "Every Good Boy Deserves Fudge", i Soundgarden si portano alla ribalta con "Bad Motor Finger"; ma tuttavia gli eventi più importanti sono altri due: appena uscito, un famoso album (cosa che desta un forte stupore anche al cantante stesso della band, Kurt Cobain!) viene pubblicizzato da tutti i mass-media ad un livello inaspettato: il suo album "Nevermind" vendeva ormai milioni di copie, e  il primo singolo, "Smells Like Teen Spirit", veniva trasmesso fino alla nausea su MTV. Nel frattempo, però, non é tutto oro quello che luccica, e in questi ambienti diviene troppo spesso frequente l'uso di allucinogeni, sia fra i numerosi fan (irresponsabili della loro pelle), che fra i componenti delle loro band preferite (hanno fatto un male prima di tutto a loro stessi, ma anche a noi fan!). Andy Wood, il cantante dei Mother Love Bone, muore di overdose. Il coinquilino, Chris Cornell, dal dolore, scrive di getto canzoni bellissime in onore dell'amico ("Say Hello 2 Heaven"), e i disciolti Mother Love Bone si offrono di suonarle: nascono i Temple Of The Dog (nome estratto da una celebre frase di Andy), gruppo il cui unico fine fu quello di pubblicare un album, omonimo, come tributo all'amico scomparso. Dei Soundgarden entrano a far parte del progetto Chris Cornell e Matt Cameron, mentre al nucleo originario dei Mother Love Bone si aggiunge uno sconosciuto cantante di San Diego, che si offre come backing vocalist: il suo nome é Eddie Vedder. Diventato ormai cantante dei nuovi Mother Love Bone, egli mette subito in evidenza le sue grandi doti scrivendo in pochi giorni, dai demo strumentali della band,  testi stupendi, della portata di "Black". Nella band, intanto, erano già entrati a far parte il chitarrista Mike McCready (che già nei Temple Of The Dog aveva preso il posto di Fairweather) e il batterista Dave Krusen; inoltre, il materiale per il primo album non mancava: con "Ten" nascevano i Pearl Jam, destinati fin da questo album ad un successo di scala internazionale e ad un inevitabile confronto con i Nirvana.

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